Cari amici,
nella situazione sanitaria attuale, così incerta e fonte di preoccupazioni per il Coronavirus, voglio comunicarvi alcune osservazioni mediche. Anche perché l’epidemia va per le lunghe, come e più del previsto.

Non ripeto le regole igieniche e di comportamento che vengono date e aggiornate continuamente: va bene seguirle, ed è anche in certa misura obbligatorio per legge.
Mi soffermo su alcuni punti.

Innanzi tutto è molto importante mantenere un clima di coraggio e fiducia, coi bambini, ma anche tra adulti. Ricordiamo che la paura abbassa le difese immunitarie, come è ormai accertato, attraverso la connessione psiconeuroendocrinoimmunologica. La parolona è complicata, ma il concetto è intuitivo, e già si supponeva prima che fosse indagato dalla scienza ufficiale. Più paura = più rischio infezioni, o infezioni più gravi.

Come corollario potremmo dire di limitare fortemente la visione di telegiornali e annunci vari nei social, ma anche di giornali cartacei, che con decine di pagine quotidiane creano sicuramente panico paralizzante, anche nei casi in cui non dicano falsità.
Molta cautela nell’avvicinare qualsiasi notizia che faccia leva su emozioni forti e scioccanti. Più una comunicazione è pacata, più è degna di essere considerata (ma non creduta ciecamente!).

L’antica figura di Michele, portatore del coraggio, che uccide appunto il drago della paura, è da ricordare saldamente.

Possiamo rassicurarci sapendo che per i bambini e giovani energici il contagio è asintomatico o lieve, o comunque non pericoloso; per gli adulti mediamente sani è rara l’insorgenza di complicazioni. Chi è maggiormente a rischio complicazioni sono gli anziani, i portatori di serie malattie croniche, i soggetti con esaurimento delle energie vitali. Per queste persone è giustificato essere molto cauti, uscire il minimo di casa, evitare contatti, e prendere qualche preparato immunostimolante. L’età media di chi non ce l’ha fatta è 81 anni.

La contagiosità generale è alta, per cui è facile che tutte le regole, restrizioni ecc., non impediscano che gran parte della popolazione venga contagiata (e per lo più poi ne guarisca), ma riuscirà solo a limitare parzialmente i picchi molto alti di contagi contemporanei che intasano gli ospedali. Questo è comunque un risultato da considerare, assieme al tentativo di non far ammalare i nonni e bisnonni, per non averli sulla coscienza…

Solo che così facendo verosimilmente l’epidemia si prolunga, per molte settimane, più di una solita influenza. Infatti essa tende a terminare spontaneamente quando gran parte della popolazione è diventata resistente, per aver superato il contagio. O forse quando il virus “invecchia” e cala la virulenza spontaneamente.

Ricordiamo che l’essere umano non è immortale, e ha insito nel suo destino il fatto di ammalarsi, come anche di curarsi e guarire. E’ un’illusione pericolosa e un delirio di onnipotenza pretendere l’annullamento totale di tutte le malattie. Possiamo però superarle. Se ci si pone in questo modo la paura passa, sostituita possibilmente da una leggera curiosità su come usciremo da questa avventura.

Nel frattempo cerchiamo di vivere il più serenamente possibile. Non cediamo alla tristezza della solitudine, della ridotta vita sociale imposta dalla situazione. E’ una notevole prova di pazienza e una sfida: trasformiamo l’effettivo notevole disagio e complicazione della vita in piccole opportunità, anche nuove. Vediamone i possibili vantaggi, anche per i nostri figli.

Evitiamo la folla, non usciamo se è vietato, ma prendiamo almeno un po’ di sole alla finestra. Alimentazione sana e ricca di cibi vitali e vitaminici, tisane (per esempio di timo, finocchio, salvia, melissa, ecc.). Concediamo a noi e ai figli momenti distensivi con giochi, canti, musica, danza, pittura, disegno, arte quindi, e lavoretti manuali, fiori o erbe profumate da coltivare sul davanzale, ecc. Euritmia, per chi la conosce. Se alla peggio proprio non abbiamo idee, sfruttiamo il controverso internet, coi trailer per risvegliare la creatività. Poi molte fiabe, scelte tra quelle che evidenziano il coraggio: per esempio Rosaspina, Enrico di ferro, Il principe senza paura, o altre dei fratelli Grimm. E letture belle per i grandi. Così anche come adulti si approfitta positivamente della forzata chiusura delle scuole e locali vari. Non solo internet, ma usiamo tutti i possibili mezzi per comunicare; a distanza, se non si può vedersi di persona.

Personalmente ritengo che il più grande danno è l’attacco alla socialità, la spinta all’isolamento, sia per le restrizioni agli incontri di ogni genere, sia per lo stato d’animo separatista, xenofobo, razzista, campanilista, egocentrico, che si crea, sospettoso e diffidente fino alla caccia all’untore. Cerchiamo di resistere e combattere questo, pensando tra l’altro che, come ormai si dice pubblicamente (almeno a parole…), le epidemie si superano con un’alleanza internazionale, con l’aiutarsi reciprocamente, come pure, ad ogni livello, con solidarietà forte. Ogni gesto di solidarietà, piccolo o grande, fa bene a chi lo riceve e anche a chi lo fa. Qualche segno incoraggiante in tal senso è visibile.
Spero che queste note vi siano utili, e restiamo a disposizione per ogni richiesta e necessità, in attesa che passi questo temporale.

Francesco Forcellini

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